top of page

LO SCHEMA STRUTTURALE DELL’ INTERA OPERA : ARIEL ANDERSEN L’ANGELO DELLE STAGIONI DELL’AMORE :

 

 

La Saga post moderna sull’amore del ciclo cinematografico di Ariel quindi si inserisce quindi a peno titolo in questo nuovo panorama produttivo e distributivo.  La saga di Ariel si configura nella strategia definitiva divisa in  diversi lungometraggi puntando alla lunga serialità. Le versioni per ogni film saranno tre : una di due ore per il mercato delle sale. Una di sei per il mercato home video e una ancora più lunga da girare in seguito per il mercato televisivo da dividere in più puntate. 

 

 

   1 ) La Vicenda Fiabesca : Ariel Andersen : L’angelo delle stagioni dell’ amore – il sogno è Donna

Mio padre mi ha ricordato fin da bambino che la nostra terra è patria di una delle culture più antiche e importanti del mondo e forse è per questo che ora da adulto sono stufo di constatare come appassionato di cinema che l’Italia sia sempre rappresentata ( e presentata all’estero) sempre e soltanto attraverso vicende di mafia e di crimine, di alta borghesia oppure di periferia degradata.
 

Per questo nel mio progetto, rifiutando di fare un cinema delle classi sociali e del quotidiano, ho cercato di pensare con taglio europeo ed  internazionale ad una vicenda fantastica che potesse fondersi con facilità con i generi più diversi, fra i quali anche la commedia di costume e società. Questa vicenda fantasy doveva rappresentare l’incipit eroico e romantico dell’intero progetto, l’amore eterno ed incondizionato del genere umano che lotta strenuamente contro le insidie del destino per far trionfare i propri sentimenti. Partendo dunque da questa premessa fantasy un po’ naif  – che prende a sua volta spunto da una davvero infinita serie di cartoni animati giapponesi di grande successo anche in Italia con i quali sono cresciuto (“L’incantevole Creamy”, “Evelyn , la magia di sogno d’amore fra i tanti) – si racconteranno in successione quattro storie d’amore dell’età contemporanea che avranno come protagonista il personaggio della divina  Ariel Anderson interpretato da quattro diverse attrici.
 

Tornando a descrivere per ora la vicenda fiabesca, e in modo particolare del suo legame con i cartoni animati giapponesi da me citati, posso dire che ad ispirarmi è stata soprattutto la loro lezione morale sull’esistenza. In oriente infatti, a differenza del nostro paese, il cinema d’animazione è vissuto come un genere cinematografico di tutto rispetto e non certo destinato solo al pubblico dell’infanzia. Per questo nella stragrande maggioranza dei casi i manga e gli anime giapponesi (i fumetti e film) quando arrivano in Italia vengono tagliati e stravolti quasi completamente avendo al loro interno spesso scene di nudo, di sesso e di violenza più consone, secondo il nostro mercato bigotto e la morale corrente in occidente, ad un pubblico di soli adulti.
 

Ma qui il caso è diverso, questo è un discorso generale sul differente approccio orientale nei confronti del cinema d’animazione. Perché ad esempio sia nel caso dell’ Incantevole Creamy” come in  “Evelyn, la magia di un sogno d’amore”, si parla solo di favole, pur conservando sicuramente una certa  carica di provocazione sessuale nei disegni. La cosa interessante di questi cartoni, e che mi ha ispirato, è però la loro solida lezione morale sulla crescita spirituale della protagonista all’interno di tutta la narrazione. La formula è sempre più o meno la seguente : c’è una ragazzina in età pre adolescenziale (13 – 14 anni) che viene visitata da un folletto oppure da un alieno  che le dona un oggetto – uno specchio, una bacchetta oppure un braccialetto magico – con cui lei riesce a trasformarsi in una ragazza adulta (anche se pur sempre adolescente) e una volta trasformata può realizzare tutti i suoi sogni ed i suoi più intimi desideri a patto di salvare anche l’umanità e restituire con il suo grande entusiasmo ed il suo brio, la speranza e la gioia al genere umano. In seguito al successo della sua missione però, nella maggior parte dei casi, la ragazza decide di disfarsi dei propri poteri magici perché essendo nel frattempo maturata ha accettato di essere se stessa e di non aver fretta di crescere, avendo ormai compreso che c’è un tempo giusto per tutte le cose della vita, senza dover per forza ricorrere agli incantesimi e alle magie.
 

Da qui la mia ipotesi di creare una grande storia fiabesca sulla forza dell’amore che potesse adeguatamente corrispondere alle attese del pubblico europeo, naturalmente aggiornata nello stile e nei contenuti, per esempio modificando l’età della protagonista, modernizzando l’idea di base con l’ingresso della mitologia classica, greca e romana nello scenario e rendendo il tutto più epico, avventuroso e problematico.
 

Una citazione diretta della contaminazione dei fumetti nipponici ad esempio è la singolare presenza di Pollon, la figlia del dio del sole, che  nel cartone animato è una bambina vivace e dispettosa desiderosa di diventare una vera dea, ( lei è nipote di Giove), e nel mio progetto diventa invece una avvenente e splendida fanciulla, segreta amante di Cupido, il dio dell’amore, sensuale e ambiziosa  nel suo tentativo di cercare in tutti modi possibili d’impedire a Claudine Morneau, il modo di soffiargli il posto alla corte degli dei diventando la nuova dea dei sogni e della speranza.

 

Ma  nella struttura e nel progetto originario vero e proprio  c’era anche il tema del doppio e dei viaggi nel tempo, grazie al mondo dei sogni e degli incubi attraverso le realtà alternative ed il loro legame con le stagioni del tempo e della vita dell’uomo e della donna. Il clan delle numerose sorelle Morneau era legato a quello degli eroici figli di Giove che unendosi dunque in matrimonio fra di loro dovevano riportare pace ed equilibrio nell’intero universo conosciuto.

 

Ognuna delle sorelle Morneau è in parte una rielaborazione ed evoluzione moderna di eroine classiche delle favole e versione in carne ed ossa delle celebri maghette degli anni 80 e 90 degli anime giapponesi appunto.

 

Altro sicuro riferimento, questa volta squisitamente letterario, presente nella vicenda fiabesca è ovviamente il genio di Hans Christian Andersen, il vero creatore della prima ed unica vera Ariel, ossia la giovane sirena malinconica e sensibile, figlia di Nettuno il dio del mare, che per amore di un principe mortale, fugge dal solitario regno degli abissi per avventurasi anche a rischio della propria vita nel mondo degli uomini.

 

Ariel come il suo autore è un personaggio appassionato ma infelice, e difatti sia nella versione di Andersen che in quella ancora più cupa dei fratelli Grimm lei muore alla fine per salvare il suo amore dai pericoli del fato. Per comodità di chi legge riporto brevemente la sua storia, man mano riveduta a corretta nel corso degli anni da suoi diversi scrittori.
 

LA LEGGENDA DELLA SIRENA ARIEL  :


La Sirenetta vive sul fondo del mare con suo padre il Re del Mare, sua nonna, e cinque sorelle maggiori. A quindici anni, secondo la tradizione delle sirene, le viene concesso di nuotare fino alla superficie per guardare il mondo sopra il mare. La Sirenetta ha così modo di vedere una nave comandata da un bellissimo principe, di cui si innamora. La nave viene travolta da una terribile tempesta, ma la Sirenetta riesce a salvare il principe e portarlo in salvo su una spiaggia vicino a un tempio; il principe ha perso conoscenza e non ha modo di vederla. La Sirenetta passa i giorni che seguono sospirando e sognando del principe, e desiderando di avere un’anima e una vita eterna come gli esseri umani; il suo destino di sirena, infatti, è quello di dissolversi in schiuma marina. Alla fine decide di recarsi dalla Strega del Mare, che le vende una pozione che le consentirà di avere le gambe come gli umani, in cambio della voce; inoltre camminare sarà come essere trapassata dai coltelli.

 

Però se il principe si innamorerà di lei e la sposerà, la Sirenetta otterrà di avere un’anima; se sposerà un’altra, la Sirenetta morirà di crepacuore trasformandosi in schiuma. La Sirenetta beve la pozione e incontra il principe, che è attratto dalla bellezza e dalla grazia della fanciulla. La Sirenetta purtroppo non può parlare, e l’affetto del principe per lei non si trasforma in vero amore. Un giorno il principe si reca in un regno vicino in cerca di una moglie. Si scopre che la figlia del re di quel regno è la ragazza che aveva trovato il principe sulla spiaggia dopo il naufragio. Il principe si ricorda di lei come di colei che l’aveva salvato, se ne innamora e presto le nozze vengono annunciate.
 

La Sirenetta è disperata. Quando giunge la notte di nozze, le sue sorelle le consegnano un pugnale magico che hanno comprato per lei dalla Strega del Mare in cambio dei loro capelli. Se la Sirenetta ucciderà il principe con quel pugnale, potrà sopravvivere e tornare a essere una sirena. La Sirenetta si rifiuta di farlo e si lancia in mare, dissolvendosi in schiuma. La sua bontà viene però premiata; anziché morire, la Sirenetta diventa una figlia dell’aria, un essere invisibile, con la promessa di ottenere un’anima e volare in Paradiso dopo 300 anni di buone azioni. Ma per ogni bambino buono che riuscirà a trovare le verrà risparmiato un anno di attesa; per ogni bambino cattivo invece piangerà, e aggiungerà un anno per ogni lacrima.
 

La Sirenetta è considerata una delle fiabe più rappresentative del genio letterario di Andersen. Qui più che altrove sono identificabili riferimenti autobiografici abbastanza chiari, per quanto celati dietro la finzione fiabesca. Il tema del “diverso” viene presentato in relazione al contesto amoroso; e la relazione fra la Sirenetta resa muta dalla magia e il bel principe che le si affeziona senza amarla è stato interpretato da molti come un ritratto della situazione di isolamento sentimentale a cui Andersen si sentiva relegato a causa delle sue inclinazioni sessuali omosessuali.

 

In ultima analisi, Andersen era uno sfortunato cacciatore d’amore che in vita non aveva che conosciuto dolore, ripianto e sofferenza, e per questo tendeva a sublimare l’essere femminile al di sopra di ogni cosa e a vederlo privo di difetti. Questa fu senza alcun dubbio la sua maggior imprudenza, non avere la giusta visione dell’oggetto dei suoi desideri. Cosi Andersen riuscì a ricevere l’idea dell’amore solo attraverso i suoi scritti.
 

In ogni caso, la mia versione o meglio interpretazione di Ariel  sarà un ibrido fra la Ariel della Disney e quella originale dell’autore, anche se la mia eroina trae ispirazione anche dal mito romantico di Cenerentola, della Bella Addormentata, Biancaneve ect. Ma lei  non sarà la classica  damigella in pericolo, anzi a buon bisogno saprà  dare di scherma e difendere il suo onore senza bisogno di un uomo al suo fianco. Lei sarà una eroina spregiudicata, ironica  e coraggiosa quanto basta.

 

I miei principali modelli  cinematografici nel disegnarla sono stati a parte le fiabe classiche ed il folklore popolare ; “Splash, una sirena a Mannathan” di Ron Howard ; “La Leggenda di Amore – Cinderella” di Andy Tennant fra i tanti. Un altro personaggio iconico della vicenda fiabesca, a parte ovviamente lo stregone celtico Molerak, (per lui mi sono ispirato a  tutti i maggiori cattivi dei grandi romanzi d’amore e  d’avventura dal “Dottor. Zivago, “Guerra e Pace” e cosi via) è la madre di Molerak, la strega Alexadria, una delle sorelle minori di Ade dio degli inferi e amante rinnegata del divino Giove.
 

Lei trae ispirazione da la regina cattiva di Biancaneve in primis e della meno conosciuta regina della Neve, protagonista di molte leggende nordiche. E infine il principe Everick, valoroso archetipo del principe azzurro per antonomasia, valoroso, romantico e altruista, ma anche ambizioso e scapestrato.

 

Per raccontarlo mi sono ispirato a figure storiche audaci e controverse : A Napoleone Bonaparte per la vanità ed eccentricità, Ad Alessandro il grande per il suo eroismo e la sua ambizione, a Carlo Magno e al Re David per la loro grande umanità e saggezza.
 

Concludendo e sempre riferendomi alle ispirazioni per la vicenda fiabesca, lo svolgimento epico trae ispirazione dall’Iliade e dall’ Odissea di Omero, ma anche dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Nella vicenda fiabesca compariranno personaggi delle fiabe, del brivido e dell’avventura di ogni genere e quindi non è esclusa fra i tanti generi toccati durante il percorso anche una lunga parentesi nella vicenda fiabesca fra personaggi animati ed attori in carne ed ossa.
 

La mia Ariel è insomma davvero una grande sfida. Io spero sinceramente che questo epico avventuroso racconto d’incantesimi, grandi amori, miracoli, cappa e spada, tragedia greca, battaglie e speranza appassioni un pubblico di tutte le età in susseguirsi di autentiche emozioni.

 

Facendo venire anche la nostalgia ai trentenni di oggi di un certo genere di cartoons che sapeva ispirare oltre che intrattenere.

 

2 )  Il Ciclo Contemporaneo : Ariel Andersen – l’angelo delle stagioni dell’amore : Le Contraddizioni del cuore

 

Nella prima vicenda contemporanea si racconterà la trasformazione di un amore  trasgressivo e materiale in amore vero e sinceramente appassionato fra due persone molto diverse fra loro, che troveranno però nel loro controverso amore, la loro vera ragione di vita. Qui il fantasy resta come sempre il motore occulto dell’intera vicenda, facendo mantenere agli dei un ruolo di primissimo piano all’interno della storia (loro saranno per inciso il vero livemotiv dell’intero progetto a prescindere dal genere).

 

Anche qui l’amore viene visto come un campo di battaglia dove sentimenti come inganno, passione, cinismo, saranno il banco di prova di uno squallido e arrivista playboy per  trovare  la felicità. In questa storia la  nostra dea  verrà disegnata come una fanciulla  dalla doppia  natura e personalità.

 

Nei sogni del protagonista lei sarà lirica, irreale e irraggiungibile, mentre nel mondo reale essa verrà vista come una spregiudicata donna fatale che per insegnare al protagonista le vie dell’amore sarà costretta ad abbracciare il suo stesso linguaggio di provocazione.

 

Nella prima  vicenda contemporanea si affronteranno anche gli scomodi temi dell’occulta  manipolazione  da parte dei mass media nei confronti dei rapporti di coppia, si affronterà il tema dell’omosessualità femminile, dei conflittuali rapporti fra la famiglia e gli amici, del tradimento e della riappacificazione, della nascita e della morte in chiave anche comica e surreale. Il film sarà come una rocambolesca corsa sulle montagne russe :  di base sarà una black comedy e commedia del costume contemporanea sull’eterna guerra dei sessi.

 

Ma poi tramuterà in un fantasy certamente più dark e trasgressivo della vicenda fiabesca iniziale. L’atmosfera sarà quella del thriller ma anche di un esotico film d’avventura, insomma un adrenalinico action, una vicenda intensa e drammatica con elementi di noir e poi di nuovo di una commedia fantastica. 

 

Il Ciclo Contemporaneo della storia d’amore fra Arianna Fanti e Filippo Neruda sarà diviso in diversi lungometraggi la cui durata sarà variabile a seconda della versione realizzata per cui ci saranno versioni lunghe e versioni più brevi.

 

La storia d’amore sarà vissuta da diverse coppie di protagonisti è ambientata grazie alla affascinante logica dei mondi paralleli, del mondo dei sogni e degli incubi in diverse epoche storiche dagli anni Venti fino al futuro prossimo. Difatti le scene d’ intimità fra i protagonisti rimarranno presso che invariate al di là delle varie versioni ed evoluzioni di una stessa storia d’amore ad eccezione dei dialoghi per creare nello spettatore quell’effetto “Deja vu”, che è tipico del mondo dei sogni e modificando invece tutte le altre le altre scene del film compresi i personaggi secondari a seconda ovviamente della versione in quel momento in atto, traendo anche spunto dal contesto storico per le varie evoluzioni tematiche della trama. 

 

Tale scelta espressiva mi è stata chiara alla fine per descrivere al meglio il caotico mondo degli amori giovanili del terzo Millennio e anche grazie all’immenso talento e alla grande generosità e disponibilità umana dimostrata dagli attori nel corso del provini fino ad oggi, dandomi grande prova di amicizia e di totale abnegazione artistica. In pratica i primi protagonisti della vicenda fiabesca ovvero Claudine Morneau ed il principe Everick saranno l’Arianna Fanti ed il Filippo Neruda dell’epoca presente della vicenda attuale all’interno dell’intero ciclo, mentre tutte le altre sorelle di Claudine ed i tutti gli altri fratelli di Everick daranno vita ad una loro personale interpretazione della storia d’amore di Arianna Fanti e Filippo Neruda, arrivando a possedere letteralmente i corpi terreni della coppia mortale all’interno dei sogni e degli incubi della prima coppia dell’epoca presente, attraverso le realtà alternative, dove la storia d’amore fra Arianna e Filippo sarà ambientata idealmente a partire dagli anni 20 fino al futuro prossimo.

 

Ovviamente a seconda della versione realizzata e alla coppia di attori principali  che interpreterà in quel momento i ruoli di  Arianna Fanti e Filippo Neruda gli altri attori avranno sempre altri ruoli contemporanei a disposizione e quindi a livello artistico ed interpretativo la massima visibilità e creatività. Capiterà anche che nel caso due coppie di protagoniste abbiano ambientato la propria  versione della  storia di Arianna e Filippo in uno stesso decennio, allora naturalmente per ragioni di continuità spazio temporale tale versione sarà ambientata o all’inizio alla fine di quegli anni, per non creare confusione negli spettatori e mantenere cosi inalterato il senso dell’intero intreccio narrativo.

 

Nelle varie versioni Filippo e Arianna saranno  sempre presentati a seconda del decennio storico  comunque come delle icone positive del proprio tempo. Fra l’altro vorrei anche  che i miei attori protagonisti diventassero in parte anche autori della loro versione della storia d’amore di Arianna e Filippo, aggiungendovi delle idee personali su dialoghi, personaggi e situazioni prendendo magari spunto dalle loro storie d’amore personali  finite magari male, dando cosi modo grazie ad Arianna e Filippo di avere il tanto sognato happy end e facendo anche in modo  che i personaggi possano acquistare sfumature differenti legate al contesto storico, ma soprattutto alla loro eclettica personalità attoriale.

 

Ad esempio nella versione dell’epoca presente, il valoroso principe Everick è diventato un affascinante e spregiudicato studente di scienze politiche, consumato playboy di nome Filippo Neruda, (in onore del grande poeta Pablo), e Claudine Morneau – ovvero Ariel – è diventata una dinamica ragazza in carriera, affermata e giovane regista di matrimoni. Il perfino stregone Molerak invece è qui nei panni di uno spietato gangster sul genere di Al Capone. Sempre legato al discorso dei mondi paralleli  è anche piuttosto ovvio un diverso approccio sulla fotografia, sulla musica e sul montaggio.

 

Vi faccio solo tre esempi per farvi capire bene il senso dell’operazione : negli anni 30 si andrà a privilegiare una grande propensione al mistero al mito delle streghe e dei fantasmi e de gli incantesimi e dei sortilegi , all’eleganza e all’alta società del mondo della musica jazz e al fascino gotico della mitologia dell’al di là, dell’albero della vita e della fonte dell’eterna giovinezza oltre al classico mistero della morte e della resurrezione degli spiriti.

 

Negli anni 40 invece si darà un clima di melodramma sentimentale e onirico, ma anche echi del mondo del teatro e dello spionaggio sullo sfondo del dramma bellico e straziante di un amore difficile e tormentato ai tempi della seconda guerra mondiale. 

 

Negli anni 50 invece la storia fra Arianna Fanti e Filippo Neruda sarà in parte ispirata alle commedie brillanti e sentimentali con Doris Day e Rock Hodson, alla cultura giovanile ispirata a famosi film e serie televisive quali ad esempio (“Grease”, “American Graffiti”, “Gioventù bruciata” e “L’ultimo Spettacolo” e a serie di “Happy Days”, “Strega per Amore” e Vita da Strega”), con riferimento anche al fenomeno degli alieni e al boom economico di quegli anni. In quell’occasione ad esempio Arianna sarà una ricca scrittrice e giornalista che scrive un libro intitolato “Eva contro Adamo” che si innamorerà di un scapestrato playboy miliardario contrario all’amore e al matrimonio che grazie a lei cambierà dopo una battaglia senza esclusione di colpi cambierà opinione su entrambe le cose.   

 

Poi ci sono altri personaggi minori, ma interessanti. Per esempio c’è una affascinante cercatrice di tesori, studentessa di archeologia e magia nera, Miranda Sparks, di professione hacker (una sorta di Indiana Jones al femminile), oppure c’è il braccio destro del cattivo, il sicario prediletto del gangaster interpretato da Molerak, un certo Italo “Er Camomilla” Terenzi, killer professionista che ama vestirsi come i grandi imperatori dell’antica Roma, recitare il Giulio Cesare di William Shakespreare prima di giustiziare le sue vittime e soprattutto bere un buon bicchiere di camomilla dopo ogni uccisione.

 

Insomma un personaggio a metà strada fra Tarantino e Verdone. Insomma una interessante folla di personaggi eroici, misteriosi, ma anche paradossali e grotteschi. Per gli aspetti della commedia degli equivoci mi sono ispirato fra gli altri ai maestri della commedia brillante sulla guerra fra i sessi :  Neil Simon (“A Piedi Nudi Nel Parco” ;  “La Strana Coppia” ; “California Suite” ; “Bella, Bionda e dice sempre si” ect) ; a Blake Edwards (“Appuntamento Al Buio” ; “I Miei Problemi con le donne” ; “Dieci” ; Skin Deep – il piacere è tutto mio” ; “Mickey ed Maude” ect) e naturalmente al grande Mike Nichols (“Una donna in Carriera” ; “Conoscenza Carnale” ed “Il Laureato”. Fra gli italiani ad ispirami c’è anche  il  nostro Vittorio De Sica (“Ieri oggi e Domani” e “Sette vite di donna”)  e Pietro Germi (“Alfredo, Alfredo).

 

Per la parte Noir ed Action faccio riferimento al cinema di Coppola, Scorsese (“Fuori Orario”) e Sergio Leone, e John Landis (“Tutto in una notte”) ,nel loro complesso, ma anche al cinema metropolitano e d’avventura di Walter Hill e Sam Peckinpah (“Driver” ; “I Guerrieri Della Notte” ; “Strade di Fuoco” ; “Johnny, il Bello” ; “Gateway” ; “Convoy” e “Cane di Paglia”). Il Personaggio di Filippo Neruda è vagamente ispirato a quelli interpretati da James Dean (penso soprattutto a Gioventù Bruciata” di Nicholas Ray e “Alla Valle dell’Eden di Elia Kazan) ; Marlon Blando (“Fronte del Porto”sempre di Elia Kazan e  soprattutto il “Selvaggio” diretto da Laszlo Benedek) e da Stevie Mcqueen (“Getaway” ; “Bullitt” e “Il Caso Thomas Crown”).

 

La conturbante Arianna Fanti (anche qui il nome è un chiaro omaggio alla mitologia classica : Arianna era infatti la splendida e caparbia figlia del re Minosse innamorata del Minotauro) è la versione moderna di Claudine Morneau (quella della vicenda fiabesca iniziale).

 

Lei è la romantica e sensuale dark lady che fa breccia nel cuore del nostro protagonista con la sua sconvolgente e conturbante bellezza ma anche grazie alla sua accesa e coinvolgente personalità e intelligenza.

 

E’ importante ricordare che le attrici che interpreteranno Arianna dunque le dee dei sogni e della speranza  saranno diverse.

 

I Modelli cinematografici per questo personaggio sono stati tutte le grandi dive dal passato : da Liz Taylor ad Ava Gardner, per il personaggio di Lisa Sweet ;  da Kim Novak a Cameron Diaz per il personaggio di Arianna Fanti e da Audrey Hepburn a Scarlett Johanson per quello  di Claudine Mornerau. In poche parole se nella vicenda fiabesca si celebrava con epica vicenda fantasy il culto femminile delle favole, del principe azzurro sul cavallo bianco e dell’amore incondizionato, in questa seconda storia,  ( che poi è la la prima di quelle ambientate in tempi più moderni) si mette alla prova il mito romantico delle favole, sottoponendolo come spiega il sotto titolo alle mille contraddizioni del cuore umano, stanco della sola favola e desideroso di trasformarla in realtà.

 

Il pubblico al quale potrebbe essere rivolto questo secondo film è quello che ama i film d’azione e d’avventura e di mistero, ma che non disdegna anche le storie d’amore avventurose con sesso, draga e rock e roll. In pratica una favola post moderna per cinefili e non solo.

 

Ci sarà anche spazio per citazioni del cinema moderno sulla seduzione e cosi via. E infine importante dire che oltre ad essere in parte girate simultaneamente soprattutto nelle scene simili di intimità delle varie coppie che interpretano nel corso delle varie versioni della storia i volti di Arianna e Filippo (il pubblico li ricocerà coppia per coppia per il proprio ruolo fiabesco), avranno tutte una propria autonomia cinematografica per facendo comunque sempre anche parte di un'unica grande opera- Puntando dunque cosa vi ho già detto in precedenza al traguardo della lunga serialità.

 

Nel ciclo attuale inoltre ho volutamente inserito anche l’elemento spionistico ideando due organismi segreti che controllano la vita del monte Olimpo sulla terra. L’Osservatorio Divino Terrestre per i seguaci di Giove e “La Sfinge” per le forze del male.

​

LE ALTRE FACCE DI ARIEL DOPO IL CICLO MONDERNO DELLA LOVE STORY SOFISTICA DELLE REALTA PARALLELE DI ARIANNA FANTI E FILIPPO NERUDA :

 

3)  IL MELODRAMMA ROMANTICO E FILOSOFICO – Ariel Andersen, l’angelo delle Stagioni dell’ Amore : Il Potere Dei Sensi

 

La seconda vicenda ambientata in tempi diciamo retrò (siamo  nella romantica città di Venezia dei lontani anni Cinquanta) si snoda come una toccante storia d’amore fra un giovane e geniale artista, Luca Dionisio (scrittore, poeta, pittore ect)  costretto al letto da una rara sconosciuta malattia mentale e fisica. “Il bacio di Morfeo”, questo il nome della sua patologia, lo fa vivere sano soltanto all’interno della sua mente, che gli impedisce di tornare nella realtà (lui può comunicare con il mondo reale soltanto attraverso una strana macchina – costruitagli dal padre, eccentrico inventore – che è miracolosamente in grado oltre che di tenerlo in vita, anche di monitorare la sua mente trasformando i suoi desideri in cose reali) e una giovane e carismatica studentessa inglese Nell Perling che essendo dotata di poteri medianici e paranormali e l’unica in grado di curarlo.

 

Questo secondo  film del progetto  avrà uno stampo teatrale fatto di molti ambienti interni e pochissime scene girate in esterno. Il mio scopo è quello di realizzare un film intenso, poetico ed intimista che racconti al pubblico sia la profonda solitudine dei diversi che la loro epica e sensibile rinascita. Un film sull’handicap, ma anche sul potere dell’handicap di creare menti e cuori più forti e più degni sia nel rivelare l’ignoranza che nell’intercettare la poesia del mondo esterno.

 

Il modello cinematografico a cui mi sono vagamente ispirato sono stati da un lato i primi film di Jane Campion ( con particolare attenzione a “Lezioni di Piano” e “Holly Smoke – Fuoco Sacro”) e dall’altro i film “saggio” del regista tedesco Krzysztof Kieslowski, autore del  “decalogo” e della  trilogia su i colori della bandiera francese (“Film Blu”, “Film Bianco” e “Film Rosso”) . Altre importanti influenze narrative e stilistiche possono provenire da pellicole come per esempio : “The Cell – La Cellula” diretto dal mago indiano dei videoclip musicali e pubblicitari Tarsem Singh e da “Figli di un Dio Minore” di Randa Haynes.

 

Infine il film vuole giocare sia sulla narrazione onirica ed  espressiva dei sogni e degli incubi  del protagonista che sul taglio da cinema indipendente e verista da dare agli eventi provenienti dal mondo reale, che per esigenze di copione devono richiamare un ritratto più drammatico e vissuto dei personaggi sia in maniera viscerale e   psicologica.

 

Comunque sia il film vuole tornare per certi versi alle atmosfere della vicenda fiabesca, aggiungendosi forse un anima più drammatica ed horror per non parlare addirittura  della presenza e della rilettura dei grandi personaggi delle favole e dalla letteratura per ragazzi come per esempio Sandokan, Simbad e tanti altri ospitati nella mitica foresta di Mistville, un luogo poetico ed etereo che trae ispirazione letteraria da tre celebri commedie del Bardo (“Come vi Piace”, “Molto Rumore per Nulla” e “La dodicesima Notte”.

 

In questo ambiente si consuma la parte finale della storia fra avventura, fantasy, dramma ed horror della psiche. Per concludere  questa storia è una metafora importante sull’identità umana, sull’interiorità del corpo umano che diventa un mondo meraviglioso nel viaggio di Nell all’interno di Luca e sulla sua esteriorità violenta e cinica ( la caccia all’uomo organizzata da Vintage che è anche una parodia e una satira violenta il mondo del gioco d’azzardo e dei reality show ).

​

4)  La Romantic Comedy con intermezzi di Musical : Ariel Andersen , l’angelo delle Stagioni dell’ Amore : I suoni dell’anima

A differenza dell’ episodio di Arianna e Filippo, qui le venature psicologiche e psicoanalitiche  si fanno decisamente  più soft ed il taglio narrativo apprende da un registro stilistico decisamente più di nicchia, traendo ispirazione  concettuale ed atmosferica sia da un certo cinema delle romantic comedy degli anni 80 (“Breakfast Club” ; “St. Elmo’s Fire” ; “Bella in Rosa”) , che dal cinema indipendente a stelle e strisce  di autori come per esempio Paul Thomas Anderson (“Magnolia”), Wes Anderson (“I Tenembaum”), Richard Linkater (“Prima dell’Alba” e “Waking Life”) ; Tom di Cillo (“Bionda Naturale”),  fino ad arrivare alle vette del cinema d’essay di autori come Wim Wenders (“Paris,Texas”) e Robert Altman ( “Nashiville”).

​

Questo quarto episodio del progetto Ariel vuole essere un  inno  alla vita e all’amore anche in chiave musical, in una reinterpretazione ( il lingua italiana) del genere musical ( da “Ballando sotto la pioggia” a “Moulin Rouge”)   che ci da l’opportunità di cogliere anche la doppiezza dell’essere e dell’apparire, sullo sfondo del mondo della moda e della musica.

 

Qui l’incubo amletico dei due protagonisti consiste nel decidere se accettare o meno se stessi prima di diventare quello che hanno sempre sognato di essere, rinnegando però le proprie convinzioni e sacrificando la propria identità e dignità umana in nome di gloria effimera e pericolosa. In pratica il messaggio è : siate sempre voi stessi a creare i vostri sogni e non il contrario.

 

Questa quarta storia  vuole anche essere un ritratto disincantato ed obiettivo della Milano da bere degli anni 80, metropoli tutta fondata sull’apparenza,  e vuole guardare con occhio disincantato al mondo della moda e della musica. Fondendo tutto questo con un cinema di buoni sentimenti alla Frank Capra e  un tocco di Fantascienza alla “Ritorno al Futuro”, mostrandoci cosi come la commedia umana possa fondersi al Sci Fi e al dramma d’ambiente. 

 

Oltre tutto in questa commedia sui generis  le canzoni saranno parte integrante della narrazione perché dalle stesse parole dei loro testi si trarrà ispirazione per situazioni.

 

5) LA VICENDA NOIR E SOPRANNATURALE ANNI 40 : Ariel Andersen, l’angelo delle Stagioni dell’ Amore : Le Segrete Identità dell’ Uomo  :

 

Questa quinta ed ultima vicenda ci racconta una storia  fra l’avventura, il thriller, il fantastico e il dramma religioso. Tutto questo  abbracciando con enfasi poetica e letteraria il tema dell’amore, della seduzione, dell’inganno e  dell’epico impeto romanzesco della forza dei sentimenti in chiave moderna, ma venata di certo di uno stile retro che spero possa accontentare il pubblico giovane ( in particolare quello femminile), ma anche chi ama Agata Christie, con quelle sue storie dove ciò che più contava per la suspence era il valore ambiguo e sfuggente tanto del cacciatore quanto della sua preda e il potere fortemente filosofico del sottinteso durante le indagini. In quest’ultimo episodio lo schema narrativo è piuttosto teatrale alla Harold Pinter, dove le ombre dei sogni si confondono con quelle degli uomini e delle donne coinvolte nella storia, mentre su tutto cala una sfuggente e lieve nebbia.

 

Nella parte finale però si torna nell’epica del grande cinema d’avventura fantastica e romanzesca, dal momento che i due protagonisti ritornano nell’ Olimpo.

Conclusioni e Stile : La storia di Ariel tanto per cominciare possiede due linee narrative la cui comprensione è d’importanza indissolubile per la concreta percezione finale del racconto cinematografico.

 

La prima è la storia ambientata nel mondo degli dei, che tiene le fila di tutte le altre vicende in epoca contemporanea ed è la principale causa dei vari colpi  di scena all’interno di questo grande racconto.

 

Poi ci sono le varie vicende “normali”, ambientate in epoche storiche diverse e che rispondono ognuna ad un genere cinematografico ben preciso : Il fantasy per rappresentare l’amore eterno ed incondizionato fra due persone, la black comedy per indagare sull’amore trasgressivo e problematico e soprattutto incostante e volubile dei giorni nostri con pennellate d’ action movie e noir metropolitano ; il  melodramma esistenziale e psicologico per indagare sull’amore filosofico e spirituale in una vicenda basata su i cinque sensi e sulla ricerca interiore di noi stessi che fonde  dramma, commedia, film d’animazione, fantasy ed horror d’autore. Poi si arriva a parlare dell’amore romantico in una vicenda tutta glamour sulla fama e sulla fortuna, sul tempo e sulle scelte della vita  e sopratutto sull’essere e l’apparire nella moda e nella musica.

​

Una commedia giovanilista post moderna sulla scia dei college movies americani anni 80 con in più elementi fantasy e di musical.

 

Infine nell’ultima vicenda si indaga l’amore avventuroso e pericoloso  attraverso una vicenda che mischia il giallo classico anni 40 al thriller esoterico per sfociare alla fine nel cinema epico e d’avventura  vecchio stile, anche se in uno scenario che è in fondo sempre quello fantastico.

 

In conclusione i due elementi comuni di tutto il racconto sono la commedia e la  presenza attiva del pantheon degli dei. Ma il film al suo interno è disseminato ovunque di colte citazioni.

 

Nella vicenda fiabesca sono celebrate tutte le massime opere teatrali sull’amore da William Shakespare al Arthur Schnitzler di “Doppio Sogno”. Più avanti sempre nella vicenda fiabesca  facciamo la diretta conoscenza di personaggi  letterari come il Conte Dracula, Frankestein ed Mister Hyde e ci accorgeremo che a dispetto di una loro rilettura più oscura e indubbiamente grottesca, questi personaggi ci parlano utilizzando parole prese in prestito direttamente dai romanzi originali di Bram Stoker, Robert Louis Stevenson, Mary Shelly per fondere sapientemente omaggio e interpretazione di un mito moderno.

 

In seguito sempre all’interno della vicenda fiabesca ci saranno altre citazioni sulle più grandi pellicole d’amore di tutti i tempi.

 

Nella prima delle quattro vicende contemporanee invece si sarà un interessante scena che rivisiterà durante il lungo corteggiamento dei nostri due innamorati le grandi scene del cinema sul tema della seduzione e poi in seguito anche del musical. Il mio obiettivo finale è quello di realizzare un’opera cinematografica che esalti ai massimi livelli la femminilità e l’intelletto del pianeta donna, visitandolo con passione e rispetto artistico in tutte le sue forme di sentimento e di conflitto, attraverso cinque diverse vicende umane che coniugano con forza e voce diversi l’amore in diverse epoche storiche.

 

Questo sarà un film non facilmente omologabile ad un preciso genere cinematografico, perché possiede una tale vitalità da spiazzare il pubblico e coinvolgerlo allo stesso tempo in una infinità vertigine emotiva fra il  romanzesco e la  riflessione.

 

Il film visita oltretutto  spazi e tempi diversi dandoci anche l’adulta illusione di un mondo utopistico  dove i conflitti razziali e le differenze morali e sociali siano ormai una cosa superata, o almeno da superare insieme.

 

Da un punto di vista stilistico questo vorrebbe essere “Un blockbuster d’autore”. Naturalmente per poter far questo nel film ,ogni genere coinvolto dal fantasy al melodramma dovrà essere rispettato nei suoi componenti sia narrativi che stilistici di ripresa, per far si che dal suo background classico possa venir fuori qualcosa di assolutamente nuovo e diverso.

 

Un primo esempio  di cinema sperimentale che riesce a fondere esigenze spettacolari e commerciali e contenuti  di forte valore umano.

 

Per questa ragione si vorrebbe fondere un cast di attori noti e giovani promesse teatrali per realizzare due versioni, una per il mercato delle sale di due ore e una per il mercato home video director’s cut  e televisivo di sei, assolutamente fedele al testo originale senza tagli. Inoltre per rispondere sempre alla sua natura autarchica e sperimentale il progetto vorrebbe utilizzare oltre ad attori di teatro ed esordienti nei ruoli principali, anche luoghi reali e non solo teatri di posa.

 

Seguendo la lezione dei grandi poemi omerici e cavallereschi, questa serie di film trarrà le sue principali caratteristiche dalla presenza costante degli dei e dalla volontà dell’autore di voler contrassegnare ogni vicenda con un linguaggio diverso così da dotare lo spettatore di un ulteriore strumento per orientarsi nella storia : i personaggi useranno un linguaggio aulico e poetico in prosa, molto vicino al teatro nella vicenda fiabesca iniziale, mentre nella vicenda attuale articolata in quattro storie il loro linguaggio sarà sempre letterario e d’effetto, come anche più sporco, metropolitano e realistico quando lo scenario lo richieda.

 

Più nel dettaglio nella terza vicenda si abbraccerà sempre la strada della letteratura, ma guardando molto anche ai sottintesi e ai silenzi.

 

Nella quarta vicenda il linguaggio nascerà molto dall’improvvisazione, mentre nella quinta ed ultima avrà molto del romanzesco e del giallo, privilegiando un linguaggio asciutto e duro, ma anche ambiguo e misterioso.

 

Ariel vuole essere il primo concreto esempio di “TETRACINEMA”, ovvero l’armonica fusione di teatro tradizionale e cinema moderno di improvvisazione e narrazione. Tutti i film saranno girati con l’aiuto di telecamere sia professionali che digitali e saranno ambienti in luoghi reali. Il Cast sia tecnico che artistico sarà composto per la maggior parte dei casi da giovani attori e attrici provenienti da teatro e cinema e puri appassionati di cinema, quindi da un gruppo vitale ed eterogeneo motivato dalla passione e dalla volontà di riuscire.

 

Conclusioni e Stile :

 

La storia di Ariel tanto per cominciare possiede due linee narrative la cui comprensione è d’importanza indissolubile per la concreta percezione finale del racconto cinematografico.

​

La prima è la storia ambientata nel mondo degli dei, che tiene le fila di tutte le altre vicende in epoca contemporanea ed è la principale causa dei vari colpi  di scena all’interno di questo grande racconto. Poi ci sono le varie vicende “normali”, ambientate in epoche storiche diverse e che rispondono ognuna ad un genere cinematografico ben preciso :

 

Il fantasy per rappresentare l’amore eterno ed incondizionato fra due persone, la black comedy per indagare sull’amore trasgressivo e problematico e soprattutto incostante e volubile dei giorni nostri con pennellate d’ action movie e noir metropolitano ; il  melodramma esistenziale e psicologico per indagare sull’amore filosofico e spirituale in una vicenda basata su i cinque sensi e sulla ricerca interiore di noi stessi che fonde  dramma, commedia, film d’animazione, fantasy ed horror d’autore.

 

Poi si arriva a parlare dell’amore romantico in una vicenda tutta glamour sulla fama e sulla fortuna, sul tempo e sulle scelte della vita  e sopratutto sull’essere e l’apparire nella moda e nella musica. Una commedia giovanilista post moderna sulla scia dei college movies americani anni 80 con in più elementi fantasy e di musical.

 

Infine nell’ultima vicenda si indaga l’amore avventuroso e pericoloso  attraverso una vicenda che mischia il giallo classico anni 40 al thriller esoterico per sfociare alla fine nel cinema epico e d’avventura  vecchio stile, anche se in uno scenario che è in fondo sempre quello fantastico.

 

In conclusione i due elementi comuni di tutto il racconto sono la commedia e la  presenza attiva del pantheon degli dei.

 

Ma il film al suo interno è disseminato ovunque di colte citazioni. Nella vicenda fiabesca sono celebrate tutte le massime opere teatrali sull’amore da William Shakespare al Arthur Schnitzler di “Doppio Sogno”. Più avanti sempre nella vicenda fiabesca  facciamo la diretta conoscenza di personaggi  letterari come il Conte Dracula, Frankestein ed Mister Hyde e ci accorgeremo che a dispetto di una loro rilettura più oscura e indubbiamente grottesca, questi personaggi ci parlano utilizzando parole prese in prestito direttamente dai romanzi originali di Bram Stoker, Robert Louis Stevenson, Mary Shelly per fondere sapientemente omaggio e interpretazione di un mito moderno.

 

In seguito sempre all’interno della vicenda fiabesca ci saranno altre citazioni sulle più grandi pellicole d’amore di tutti i tempi.

 

Nella prima delle quattro vicende contemporanee invece si sarà un interessante scena che rivisiterà durante il lungo corteggiamento dei nostri due innamorati le grandi scene del cinema sul tema della seduzione e poi in seguito anche del musical. Il mio obiettivo finale è quello di realizzare un’opera cinematografica che esalti ai massimi livelli la femminilità e l’intelletto del pianeta donna, visitandolo con passione e rispetto artistico in tutte le sue forme di sentimento e di conflitto, attraverso cinque diverse vicende umane che coniugano con forza e voce diversi l’amore in diverse epoche storiche.

 

Questo sarà un film non facilmente omologabile ad un preciso genere cinematografico, perché possiede una tale vitalità da spiazzare il pubblico e coinvolgerlo allo stesso tempo in una infinità vertigine emotiva fra il  romanzesco e la  riflessione. Il film visita oltretutto  spazi e tempi diversi dandoci anche l’adulta illusione di un mondo utopistico  dove i conflitti razziali e le differenze morali e sociali siano ormai una cosa superata, o almeno da superare insieme. 

​

Da un punto di vista stilistico questo vorrebbe essere “Un blockbuster d’autore”. Naturalmente per poter far questo nel film ,ogni genere coinvolto dal fantasy al melodramma dovrà essere rispettato nei suoi componenti sia narrativi che stilistici di ripresa, per far si che dal suo background classico possa venir fuori qualcosa di assolutamente nuovo e diverso. Un primo esempio  di cinema sperimentale che riesce a fondere esigenze spettacolari e commerciali e contenuti  di forte valore umano.

​

Per questa ragione si vorrebbe fondere un cast di attori noti e giovani promesse teatrali per realizzare due versioni, una per il mercato delle sale di due ore e una per il mercato home video director’s cut  e televisivo di sei, assolutamente fedele al testo originale senza tagli. Inoltre per rispondere sempre alla sua natura autarchica e sperimentale il progetto vorrebbe utilizzare oltre ad attori di teatro ed esordienti nei ruoli principali, anche luoghi reali e non solo teatri di posa.

 

Seguendo la lezione dei grandi poemi omerici e cavallereschi, questa serie di film trarrà le sue principali caratteristiche dalla presenza costante degli dei e dalla volontà dell’autore di voler contrassegnare ogni vicenda con un linguaggio diverso così da dotare lo spettatore di un ulteriore strumento per orientarsi nella storia : i personaggi useranno un linguaggio aulico e poetico in prosa, molto vicino al teatro nella vicenda fiabesca iniziale, mentre nella vicenda attuale articolata in quattro storie il loro linguaggio sarà sempre letterario e d’effetto, come anche più sporco, metropolitano e realistico quando lo scenario lo richieda. Più nel dettaglio nella terza vicenda si abbraccerà sempre la strada della letteratura, ma guardando molto anche ai sottintesi e ai silenzi.

 

Nella quarta vicenda il linguaggio nascerà molto dall’improvvisazione, mentre nella quinta ed ultima avrà molto del romanzesco e del giallo, privilegiando un linguaggio asciutto e duro, ma anche ambiguo e misterioso.  

 

Anche l’uso del corpo degli attori e della passione  attraverso i sentimenti e le azioni sia fisiche che emotive dei personaggi ha una chiara ragione d’essere ad esempio, il motivo per cui molte mie giovani protagoniste dei film se non tutte, usano le gambe come elemento di provocazione, seduzione e ribellione è un simbolo preciso per enfatizzarel’intraprendenza  della giovinezza verso la scoperta dei piacere della vita e dell’amore. Vedendo il proprio corpo come una tavolozza dei colori e delle emozioni del vivere e dell’esistere attraverso il scoprire il mondo circostante degli affascinanti altri.   

​

FRANCESCO OLIVIERI

bottom of page